Il Fantacalcio, un allenamento per la vita

Gioco da più di 20 anni con i miei amici del mare al Fantacalcio. Come altri milioni di persone in Italia e nel mondo. Nel tempo ho capito una cosa molto importante: oltre al gioco, c’è di più, molto di più…

Il Fantacalcio nasce in Italia nei primi anni 90 e diventa subito popolarissimo. In estrema sintesi, ogni partecipante deve comprare un certo numero di calciatori della serie A, aggiudicandoseli tramite aste in cui cerca di battere la concorrenza degli altri amici-avversari. Poi durante il campionato ogni giocatore schierato negli 11 di giornata otterrà un punteggio dato dalla pagella e dai numerosi bonus e malus, come i gol segnati, subiti e le ammonizioni (il regolamento completo del Fantacalcio lo puoi leggere qui e qui).

Troppo emozionante diventare il manager di una squadra tutta tua, troppo bello esultare per un gol, troppo divertente fare e subire gli sfottò dei tuoi amici!

bambino che gioca a calcio

La mia ormai lunghissima esperienza fantacalcistica mi ha dimostrato che questo gioco è molto di più di un semplice passatempo: in realtà è una vera e propria scuola di vita, un costante allenamento di moltissime competenze e abilità utili nella vita privata e lavorativa. A patto di giocarci a un buon livello e con avversari capaci. Dimostrerò questa mia tesi con esempi tratti da materie come la storia, l’economia e la psicologia.

 

L’ASTA
Il momento dell’asta di inizio stagione è quello più atteso e temuto da tutti i partecipanti. Si tratta di acquistare i 23 calciatori con i quali si affronterà l’intera stagione. Ogni squadra possiede un budget (per esempio 250 fantamilioni) con il quale partecipare all’asta.

E qui inizia il dramma. Perché capita spesso che due o più partecipanti intendano comprare lo stesso calciatore, che magari è l’idolo di entrambi. Che sia Cristiano Ronaldo, Icardi o Higuain, solo uno lo potrà avere nella sua squadra.

Ecco che entra in gioco una prima capacità fondamentale, nel gioco come nella vita: quella di saper rinunciare a qualcosa e al tempo stesso trovare la forza di andare avanti. O addirittura trasformare una perdita in un’opportunità. Si pensi a Thomas Edison, ormai vicino ai 70 anni, a cui andò a fuoco il prezioso laboratorio di West Orange. Tutta la sua vita di inventore andata in fumo. Eppure, superato lo shock iniziale, Edison decise con tenacia di costruire un laboratorio migliore di quello che aveva appena perduto.

thomas-edison

Puoi sempre trarre un vantaggio da un disastro

[Thomas Edison]

Ebbene sì, hai appena perso Cristiano Ronaldo all’asta, eppure con i soldi risparmiati potrai comprare un giocatore, magari meno costoso, che però farà le fortune della tua squadra. E forse imparerai che da una situazione problematica può nascere – talvolta – una fortuna.

Non lasciarsi sopraffarre da un’emozione negativa (la perdita), fermarsi, riflettere, ripartire.

Naturalmente non sempre si sarà capaci di trasformare una perdita in un’opportunità. È il caso mio che spesso mi innamoro di attaccanti improbabili che penso realizzeranno montagne di gol per la mia squadra. Ero al liceo quando venni a conoscenza dal Televideo che il Cagliari aveva comprato il bomber uruguagio Romero, soprannominato lo spizzicador, mentre mi trovavo in vacanza in Spagna quando, risvegliatomi da una pennichella pomeridiana, mi misi in testa – chissà perché – della necessità di fare un’offerta per Jerry Mbakogu del Carpi.

In entrambi i casi non vi è bisogno che vi racconti come andò a finire…

 Romero del CagliariMbakogu-Carpi

L’asta può essere fatta in tanti modi. Un giornale come la Gazzetta dello Sport mette a disposizione le quotazioni di tutti i calciatori della serie A. Quindi quelli da comprare saranno i giocatori con le quotazioni più alte, giusto?

Non è così semplice, poiché ricordiamo che ci sono anche i tuoi avversari che vogliono acquistare i più forti sul mercato, inoltre tu hai a disposizione un budget limitato. E qui entrano in ballo nozioni di economia e di management, ovvero ottenere il meglio impiegando le risorse minime indispensabili, la definizione di efficienza. Non è detto infatti che acquistando i giocatori più forti si vincerà il Fantacalcio, anzi: logica vuole che il giocatore più costoso più facilmente di altri renderà al di sotto delle sue potenzialità (e soprattutto del suo costo).

Cristiano Ronaldo, appena giunto alla Juventus, è stato quotato 60 fanta-milioni dalla Gazza: li varrà? Quale sarà la sua performance nel ruvido campionato italiano?

Inoltre ci sono 250 milioni per acquistare 23 giocatori: occorre essere così abili da destinare in modo meticoloso queste risorse ruolo per ruolo, adattandosi agli imprevisti dati dalle aste perse o da acquisti che sforano il budget previsto. Robe da amministratore delegato, o perlomeno da ufficio acquisti!

Entra così nel nostro discorso anche l’ultima abilità indispensabile in un’asta, ovvero l’intuizione. La capacità di comprendere qualcosa in modo istintivo, quasi a livello di pancia, capire al volo senza usare la razionalità.

Come possiamo sapere se il centravanti polacco Piatek del Genoa farà una grande stagione? Quanti gol segnerà? Meglio comprare lui oppure il più navigato Teodorczyk dell’Udinese?

colloquio di lavoro

Nella scelta di un calciatore da comprare si allena la capacità di giudicare una persona in pochi minuti, indispensabile per esempio nel campo delle risorse umane e più in generale nel management. Quanto conta il curriculum quando si tratta di assumere un nuovo collaboratore? Quali sono le sue qualità? Possiede grinta ed è propenso al sacrificio? Come si troverà a lavorare con quel capo super-esigente?

Che è lo stesso che chiedersi quanti gol farà Milik con il nuovo allenatore Ancelotti.

Troppe variabili in gioco per fare una previsione esatta: ecco perché serve l’intuito!

portiere che para

 

GLI SCAMBI
Parallela all’asta è la questione degli scambi. Una volta stabilite le rose, è possibile lungo l’arco della stagione che i diversi partecipanti possano scambiarsi i giocatori. E qui entra in gioco la tua sagacia nel proporre uno scambio che possa essere giudicato vantaggioso anche dall’altra squadra, ma che soprattutto sia vantaggioso per te.

Nel settembre del 2015 avevo chiuso la rosa della mia squadra, che giudicavo particolarmente competitiva. Il mio amico Milovard se ne esce all’improvviso con una proposta: vuole Gonzalo Higuain, il bomber argentino del Napoli! Per averlo, mi propone – parole sue – un “pacchetto”. Mi offre un forte portiere come Samir Handanovic, un trequartista del calibro di Ilicic e un attaccante a mia scelta.

io e Milovard

Vedete, Milovard è una delle persone più intelligenti che io conosca, non ha un master alla Bocconi, ma ne capisce di marketing come pochi. Quella cosa del pacchetto (o forse del pacco) aveva stuzzicato la mia curiosità. Ero attratto dall’idea della novità, avere nuovi giocatori in rosa. Ci penso due giorni e accetto lo scambio.

Il 14 maggio 2016 Higuain realizza contro il Frosinone una tripletta che gli consente di battere, con 36 gol in 35 partite, l’inavvicinabile record di Nordhal che resisteva dalla stagione 49/50. Milovard vince il Fantacalcio e io nel frattempo rosico per mesi terribilmente per averlo dato via.

smiley shock

Perché ho accettato quello scambio? Il grande esperto Robert Cialdini in anni di ricerche ha individuato 7 principi della persuasione, fra cui cito qui la simpatia e la regola del contraccambio.

robert cialdini

Quanto alla simpatia, beh a me Milovard sta molto simpatico, siamo amici dal 1980 e quindi sono più propenso che con altri a dire di sì ad una sua offerta di scambio (tranne quelle più imbarazzanti che ogni tanto tenta di appiopparmi). La relazione di amicizia e di stima che ho con lui favorisce… le transazioni!

Quanto alla regola del contraccambio, Cialdini cita l’esempio del politico americano Lyndon Johnson, il quale una volta eletto presidente riuscì sorprendentemente a fare approvare un gran numero di leggi che aveva proposto nel suo programma elettorale. Come ci riuscì? Pare che negli anni in cui operò alla Camera e al Senato in posizione di grande potere fece molti favori ai suoi colleghi del Congresso. La regola del contraccambio – alla base di ogni società umana esistente – prevede un obbligo morale fortissimo quando si tratta di restituire un favore ricevuto.

Io probabilmente ho ceduto Higuain a Milovard soprattutto per la regola della simpatia, ma sicuramente in seguito a quel sanguinoso (per me) scambio, lo stesso Milovard ha concesso a me qualche trade vantaggioso, per esempio quando nel 2017 ha fatto tornare il bomber argentino nella mia squadra. Con lo sgomento degli altri partecipanti che gridarono al complotto, non conoscendo forse la regola del contraccambio.

Sono davvero numerose le professioni che richiedono competenze negoziali, quali ad esempio l’ascolto delle esigenze dell’interlocutore, l’empatia, l’equilibrio emotivo e la capacità di produrre risultati sotto pressione. Tutte queste skills sono allenate nel gioco del Fantacalcio, soprattutto quando si intavola una trattativa per uno scambio di giocatori con il tuo amico-avversario.

E attenzione: il litigio accaduto ieri potrà diventare ostacolo alla trattativa di oggi. Come nella vita. Ricordatevi sempre di Lyndon Johnson…

 

LA FORMAZIONE
La stagione entra nel vivo e ogni sabato mattina si tratta di scegliere la formazione da schierare. Ma quali giocatori selezionare, in base a quali criteri?

formazione di calcio

Numerosi autori affermano che la società in cui viviamo è diventata VUCA, un acronimo che sta per volatile, incerta, complessa e ambigua. Le persone e le organizzazioni fanno spesso fatica a prendere una decisione in uno scenario di questo tipo, e perché? Semplicemente perché mancano le certezze, non si può fare affidamento su dati sicuri e le cose possono cambiare drasticamente in pochissimo tempo. È il caso, per intenderci, del contesto economico in cui si trovano ad operare oggi molte aziende. Proprio in questi giorni abbiamo avuto notizia del colosso General Electric che è stata fatta uscire dall’indice Dow Jones della Borsa di New York.

La copertina qui sotto risale al 2007: “Qualcuno sarà mai in grado di raggiungere il re del cellulari?” recitava il titolo. Nel 2010 la Nokia è un’azienda in crisi nera, nerissima… chi lo avrebbe mai detto 36 mesi prima?

copertina Forbes di Nokia

Alle aziende è così demandato di adattarsi allo scenario VUCA, ma come?

Una delle (tante) possibili risposte potrebbe essere quella di sviluppare una buona capacità di intuito, cercando quantomeno di fiutare dove sta andando il mercato e prepararsi a repentini cambi di politiche aziendali.

Una ricerca della Drexel University (leggi qui) afferma che l’intuizione è spesso più corretta di un ragionamento analitico. Specie quando non esistono soluzioni già collaudate o quando il tempo per decidere è limitato.

intuizione-lampadina

Anche quando si fa la formazione è impossibile sapere a priori se sia meglio schierare Khedira che gioca fuori casa contro il Milan o Fabian Ruiz che gioca in casa contro l’Atalanta. È però possibile intuire che una squadra sta entrando in crisi o che un calciatore sta tirando il fiato. Tu ci guadagnerai, però, solo se riuscirai a capirlo prima dei tuoi avversari.

Adattarsi all’incertezza, essere preparati a sbagliare, cambiare strategia, accettare l’imprevisto. Tutte competenze che spesso ci dimentichiamo di coltivare, specie quando siamo allenati soprattutto ad ottenere facili like su Facebook e Instagram (ho parlato del potere distruttivo degli smartphone in questo articolo).

E intanto il mondo intorno a noi cambia, e noi siamo la Nokia

 

VITTORIA E SCONFITTA
Ecco, diciamo che per me questo paragrafo è il più difficile da scrivere, infatti la mia squadra, che si chiama Jeeep, non vince il nostro Fantacalcio da non so quanti anni, sicuramente da prima del 2010. I miei terribili avversari Milovard e Fritz mi hanno regolarmente battuto, soprattutto brucia ancora il caso della stagione 16/17 quando la mia squadra condusse il campionato dalla prima all’ultima giornata, e solo alla 38ma, solo a causa di un gol di Belotti all’80’ minuto di un match da oratorio Torino-Sassuolo 5-3, il mio amico-avversario Fritz è riuscito a superarmi in classifica di appena 2,5 punti (che al Fantacalcio sono meno che niente, se in una stagione ne puoi accumulare circa 2900).

infortunio

Da coach ma ancor prima da essere umano posso dire che a vincere sono buoni tutti, mentre talvolta perdere è un dramma vero. Internet è piena delle classiche stucchevoli frasette che inneggiano alla sconfitta e al fallimento. Esistono addirittura dei corsi che insegnano a fallire. Nel mio caso io perdo ormai da più di 10 anni. Ho fatto fatica a imparare questa lezione, forse avrei dovuto ascoltare prima queste parole di Will Smith

Ripetiamolo: perdere non piace a nessuno e perdere spesso non fa bene alla nostra autostima ma… la sconfitta allena innanzitutto la nostra resilienza, ovvero la capacità di piegarsi senza spezzarsi, la sconfitta può servire a imparare dagli errori e capire cosa possiamo fare meglio la prossima volta, la sconfitta è un monito per chi, come me, tende al perfezionismo e spesso non fa qualcosa proprio perché ha paura di fallire. E nella società della iper-competizione spesso a vincere sono in pochi rispetto a tanti che ci provano. Ma chi ha perso è stato per forza poco bravo? O semplicemente in queste competizioni “sportive” la medaglia d’oro va soltanto al primo in classifica?

Tutto questo, signori miei, è quel meraviglioso gioco chiamato Fantacalcio

Un formidabile allenamento per la vita, a patto – come suggerivo a inizio articolo – di giocarci con discreto impegno e soprattutto contro avversari di valore, che nella competizione ti aiuteranno a coltivare abilità e potenzialità che ti saranno di aiuto per i prossimi 50 anni di vita.

 


Per i più incalliti giocatori di Fantacalcio, ho scritto un secondo articolo dove suggerisco quale regolamento utilizzare nella tua Lega per rendere il gioco ancora più coinvolgente: Le regole per il Fantacalcio più bello del mondo

allenamento, fantacalcio, scuola, vita

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