La Palestra dei Pensieri è la nostra proposta – innovativa e flessibile – dedicata agli studenti delle scuole superiori di secondo grado
L’obiettivo della Palestra è quello di far riflettere i partecipanti sul “come” e non solo sul “cosa”, sia che si parli dei pensieri che attraversano la nostra mente come delle azioni che compiamo quotidianamente. Il metodo utilizzato è quello del coaching umanistico, basato sulla nozione socratica della maieutica, ovvero l’arte di “partorire” la verità. Una verità che si pensa essere già presente dentro ciascuno di noi e che potrà essere scoperta attraverso il dialogo, le domande, il pensiero creativo.
– un laboratorio dove a parlare e riflettere sono soprattutto i ragazzi
– il docente si propone come facilitatore e stimola le domande e la curiosità dei partecipanti
– i temi trattati possono adattarsi alle richieste e agli stimoli provenienti dal gruppo
Al centro del laboratorio ci sono tematiche legate al pensiero, al coaching e alla consapevolezza, intesi come strumenti per conoscere meglio sé stessi e i propri talenti (nascosti).
La Palestra viene svolta secondo uno schema flessibile ma ben definito: il docente introduce di volta in volta un tema, esponendo rapidamente le informazioni più importanti al riguardo; in seguito sono proposti giochi, esercitazioni e la proiezione di video per coinvolgere i ragazzi e approfondire l’argomento in esame. Successivamente viene chiesto ai partecipanti di condividere le proprie riflessioni e punti di vista, seguendo quanto possibile il metodo socratico della maieutica, ovvero l’utilizzo del dialogo e soprattutto delle domande per aiutare la persona a “partorire” la propria verità.
Fra i numerosi argomenti trattati è importante citare gli assiomi della comunicazione, il pensiero creativo, l’analisi di carattere e potenzialità personali, la scelta della facoltà universitaria, la persuasione, i canali rappresentazionali, le dinamiche dei gruppi e la gestione delle emozioni.
Il laboratorio viene svolto solitamente in 4 moduli da 5 ore ciascuno. La partecipazione dei ragazzi aumenta con il trascorrere delle ore, innescando un virtuoso circolo di conoscenza e messa in discussione di sé e delle relazioni con gli altri. È anche possibile approfondire alcuni specifici temi richiesti dai partecipanti stessi: al termine dei primi due incontri viene infatti raccolto il feedback dei ragazzi, chiedendo loro se ci sono argomenti che desidererebbero trattare nelle successive ore di laboratorio.