La noia per un’estate più felice

Ricordo bene gli ultimi giorni di scuola superiore, al liceo classico Galvani di Bologna: non vedevo l’ora che finisse tutto. Non mi piaceva svegliarmi alle 6.45 ogni mattina, non mi piacevano molte lezioni, odiavo i compiti in classe. Andavo bene a scuola, ero uno dei migliori.

A volte penso che gli anni delle superiori possano essere i peggiori nella vita di una persona.

Poi ecco l’estate: 3 mesi di riposo e divertimento, ogni tanto qualche compito delle vacanze da svolgere nel primo pomeriggio a Rimini. Una versione di greco dopo pranzo. Senza esagerare.

Man mano che crescevo vivevo una crescente insoddisfazione: ma come, è estate, sono in vacanza e non sono felice? Il mare, la spiaggia, il bagno Otello e i funghi in val Gardena, gli amici Milovard, Pommy e Gabriel.

Eppure spesso non ero felice. Capivo dentro di me che se in quei giorni ero “obbligato” a essere felice, allora questa diventava la mia condanna.

Così è stato facile ripensare, anni dopo, all’insegnamento che ci dona Anthony De Mello in quello straordinario libro che è Messaggio per un’aquila che si crede un pollo:

Vuoi essere felice? Accetta il fatto che la vera felicità non ha una causa precisa

Non sarà quindi per una vacanza, una promozione, un fidanzamento, una vincita, che automaticamente saremo felici. È lo stesso concetto di cui parla Vasco all’inizio della canzone Un gran bel film:

Io lo so che le cose poi non sono mai come te le aspettavi te

Facendo un salto in un glorioso passato musicale, mi sono imbattuto nella canzone Extraterrestre di Eugenio Finardi, e qui ho trovato una buona risposta alla mia domanda esistenziale. Se non conosci il testo te ne consiglio l’ascolto.

Insomma, la felicità è un sentimento ben strano: dipende da noi, dai nostri punti di forza, da quei nodi che non siamo riusciti a sciogliere. A volte nasce da una fortuna improvvisa, a volte appare dal nulla, a volte scompare per settimane.

Ecco perché davvero sarei imperdonabile se scrivessi un articolo su come essere felici in estate.

Però un’ispirazione su come essere felici in estate te la posso suggerire: fermarsi.

Ripenso a questa frase dello scrittore americano Dov Seidman:

Quando premi il pulsante pausa in una macchina, questa si ferma. Ma quando metti in pausa un essere umano, questo si avvia.

Quanto colgono nel segno queste parole, ci fanno capire che è proprio quando non siamo immersi nel flusso della quotidianità che possiamo riconsiderare tutto, riflettere dove stiamo andando, avere nuove idee, pensare a quello che potremmo fare in modo diverso.

Quante intuizioni nascono nell’ozio della sabbia, come è chiarificatore talvolta un bagno in mare!

Ragazza davanti al lago

E il bello è che – almeno in questo caso – non si tratta di compiere nessuna azione particolare: mettersi in pausa, tornare in armonia con la propria natura profonda, spegnere il cellulare, osservare.

Riscoprire nei momenti di niente quella strana sensazione che è la noia, seme della creazione.

La noia per un’estate più felice?


L’articolo originale è stato pubblicato nella pagina Facebook dell’AICP Coaching Club dell’Emilia-Romagna, di cui faccio orgogliosamente parte.

estate, felicità, noia

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Molto interessante condivido appieno

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  • Parole sante Coach e per nulla banali, seguirò certamente i suoi consigli! A partire dal cellulare in cassaforte e dopo aver premuto il tasto “pause” , ora riparto?

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