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In quali casi è giusto rivolgersi a un Coach?

Secondo AICP, Associazione Italiana Coach Professionisti, il coaching è un metodo di sviluppo dei singoli, dei gruppi e delle organizzazioni, basato sul riconoscimento, la valorizzazione e l’allenamento delle potenzialità per il raggiungimento di obiettivi definiti dal cliente.

Perché parlare di potenzialità?

Perché la potenzialità è alla base dell’azione, e il coach è spesso definito come l’allenatore delle potenzialità.

Quale che sia l’obiettivo che si desidera raggiungere, le risorse personali che si possiedono o che possono essere scoperte e coltivate, aiuteranno la persona a raggiungere il suo obiettivo, ma soprattutto potranno essere nuovamente utilizzate in future occasioni.

E’ lo stesso motivo per cui spesso si afferma che “lo sport è una palestra della vita”.

“Voglio trovare una ragazza” “Mi piacerebbe perdere peso” “Mi pesa il giudizio degli altri”

Sono diversi gli obiettivi per cui ci si può rivolgere a un coach, ma spesso, al di là del loro raggiungimento, è il cammino che la persona percorre insieme al coach a donare preziosi strumenti che potranno essere ripresi nelle settimane e negli anni a venire.

La chiave di tutto è il vecchio motto “Conosci te stesso“.

Nei lunghi anni di scuola sono rari i momenti in cui osserviamo noi stessi, quello che sappiamo fare meglio, le nostre potenzialità e le nostre debolezze. Ecco che il coach, questa moderna figura di allenatore, può aiutare una persona nell’affascinante viaggio alla scoperta di sé stessi.

Il coach – vale la pena ricordarlo – non è uno psicologo o uno psicoterapeuta. Lavora sulle potenzialità e sugli obiettivi futuri delle persone e non su patologie o traumi. In questi casi è sempre bene rivolgersi alle figure più competenti, ovvero psicologi e psicoterapeuti.

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