Facciamo luce su complotti e complottisti

Con questo articolo intendo fare chiarezza sui concetti di “complotto” e “complottismo“, di cui si parla spesso a sproposito nei media e soprattutto sui social. Dare del complottista a un’altra persona è diventata una delle offese più gettonate, a volte una scorciatoia per troncare un discorso scomodo: ma qual è la verità?

Andiamo ad aprire una vecchia e affidabile enciclopedia di fine anni ’80 per scoprire che alla voce “complotto” si legge:

Congiura, intrigo, macchinazione ai danni delle autorità costituite o di privati – vedi alla voce attentato

Scopriamo quindi che, a livello semantico, il complotto altro non è che un piano volto a rovesciare il potere dominante. Una operazione messa in atto da un potentato alternativo che vorrebbe sostituirsi a quello “in carica”.

Questa azione deve essere per ovvi motivi segreta e la storia ci racconta infatti di numerosi complotti, si pensi alla congiura dei Pazzi per rovesciare i Medici a Firenze o al celeberrimo complotto contro Giulio Cesare da parte di Bruto e Cassio.

la morte di Cesare

Questo in breve è il significato originario di complotto.

Da qualche decina di anni si è fatta strada una nuova definizione di complotto e di conseguenza anche di complottista: si è passati da colui che organizza il complotto, ovvero uno dei congiurati, a una persona che tende a interpretare ogni evento come un complotto o parte di esso.

Il complottismo diventa così per estensione, come ci informa il sito di Repubblica:

Una tendenza a vedere complotti dappertutto, anche senza fondamento, che spesso si manifesta come fissazione e mania

È importante notare qui il salto logico: il complottista non è soltanto un individuo che vede complotti ovunque, ma è “fissato” su ciò, il complotto è diventato per lui una magnifica ossessione, quasi una “mania”. Nel senso comune, il complottista tende a essere visto come “malato”, folle o psicologicamente fragile.

Il “complottista patologico” è ben descritto nel film di Richard Donner “Ipotesi di Complotto“, dove il protagonista interpretato da Mel Gibson è così ossessionato da queste teorie da accettarle tutte e cercare cervellotici collegamenti per arrivare a descrivere un unico grande complotto mondiale. Salvo poi essere rapito dalla CIA che in precedenza lo aveva sequestrato per effettuare su di lui alcuni esperimenti… segreti, si intende.

Grazie all’esempio di questo film possiamo introdurre una importante modifica al tradizionale concetto di complotto: la macchinazione non è più solo volta a rovesciare il potere, ma può essere fatta dal potere stesso ai danni della gente comune, della popolazione in generale.

Cambiano così le parti in gioco: il complotto diventa top-down e non più solo potere 1 vs. potere 2.

Il florilegio di teorie che troviamo su internet ci obbliga anche a estendere lo spazio semantico che ha ormai conquistato la parola complotto. Che non è più soltanto una congiura segreta, ma complotto sono anche operazioni, progetti, piani per influenzare la popolazione, teorie alternative per decifrare la realtà. Si passa così dal finto allunaggio del 1969 a chi oggi critica l’indipendenza delle Banche Centrali nella creazione del denaro.

Tale confusione semantica sui complotti fa sì che teorie molto diverse fra loro vengano gettate in un unico calderone, con il risultato che diventa difficile “separare il grano dal loglio“, spesso si cerca di discutere in modo razionale sulla teoria A ed ecco spuntare nel discorso la teoria B volta a screditare la teoria A.

Un mirabile esempio ci viene dalla canzone “Pachidermi e Pappagalli” di Francesco Gabbani, dove nel testo sono inserite quasi tutte le teorie del complotto più famose, dalle più assurde alle più verosimili, con un risultato a tratti esilarante. Ma qui Gabbani si dimostra alquanto sagace e la stessa rivista Wired appare comprensibilmente disorientata, vista la tendenza da parte di molti media di credere tutti i complotti “falsi” (vedi link).

LACK OF INFORMATION. Dobbiamo poi riconoscere che molti di questi complotti (o piani o progetti) sarebbero – in ossequio alla definizione originale di complotto – ideati e gestiti nelle “segrete stanze del potere“. È il famoso “loro” che spesso ritorna nelle canzoni di Edoardo Bennato.

Chi sono “loro”? Quali interessi rappresentano? Non lo sappiamo, o meglio possediamo informazioni spesso frammentarie o incomplete che non ci consentono di arrivare a conclusioni certe.

Forse abbiamo visto troppi film di spionaggio e di fantascienza, ma senza scomodare la super-inflazionata Spectre di 007, resta il fatto che esistono gruppi di potere più o meno segreti, così come esistono le massonerie. È peraltro singolare che lo si debba precisare, ma a volte il “senso comune” tende a cancellare alcuni selezionati argomenti.

Eyes Wide Shut

È quindi del tutto improbabile pensare che possa arrivare dal potere la conferma di tali progetti.

Di più: se io voglio dimostrare che gli unicorni rosa non esistono, posso solo dire di non averne mai visto uno. Allo stesso modo va detto che tre secoli fa nessuno avrebbe potuto dimostrare – e men che meno ipotizzare – l’esistenza dei quark: ciò non toglie che i quark esistessero allora come oggi.

Tutto questo rende decisamente arduo stabilire quale sia la verità delle cose: sono rari i casi in cui i complotti sono stati “verificati” come reali. In questo link possiamo leggere di alcune teorie del complotto che in seguito si sono dimostrate vere, come il progetto clandestino di controllo mentale MK-Ultra. Potrebbe financo stupire che all’Università di Harvard ci sia chi ipotizza l’utilizzo di scie chimiche per dimezzare il riscaldamento globale (vedi link).

Ecco perché è bene essere cauti e cultori del dubbio quando parliamo di queste teorie alternative. Si pensi all’11 settembre che ha dato origine a infinite discussioni fra i sostenitori della versione ufficiale e i cosiddetti complottisti. Come sappiamo, vi sono alcuni fatti che danno adito a sospetti. Vedi gli aerei dirottati che impiegano troppo tempo per raggiungere Manhattan (senza essere intercettati) e la modalità di crollo delle Torri Gemelle.

Questi li potremmo definire fatti-sentinella, che possono indurre una persona razionale a ipotizzare che le cose non stiano esattamente come vengono comunemente raccontate. Attenzione: fatti-sentinella, indizi e non prove.

Ma qual è la verità?

Se nel caso dell’11 settembre vi fosse stato un finto attentato da parte del Governo USA, è improbabile che si avrà mai la pistola fumante di uno dei responsabili che testimoni al mondo che di “complotto” si è trattato. Allo stesso modo i sostenitori della teoria ufficiale hanno buon gioco ad affermare che questi sono i fatti ed è irragionevole credere che così tante persone siano state coinvolte in un’operazione tanto complicata e colossale.

Guglielmo di Occam con il suo celebre rasoio ci ammonisce dicendo che “a parità di fattori la spiegazione più semplice è quella da preferire”. Questo non toglie che sia possibile realizzare un progetto alquanto complesso che il senso comune potrebbe ritenere “impossibile”. Ma complicato non significa impossibile (per una riflessione sul rasoio di Occam vedi link).

Guglielmo di Occam

Bernanos diceva che “Non esistono verità medie”, forse oggi dovremmo introdurre proprio un concetto similare, e parlare di “verità perplesse“.

L’uomo della strada non è portato a sospendere il giudizio (la cosiddetta epochè dei greci) o pensare che le cose possono stare in un modo, ma anche in un altro.

Nascono così nella popolazione due posizioni estreme e contrapposte, apparentemente inconciliabili:

  • il complottista che, affidandosi al suo intuito, vede dietro ad ogni evento una possibile spiegazione alternativa, cercando di arrivare a comprendere il “Grande Disegno” che sta dietro a tutte le cose
  • il giustificazionista che, per quieto vivere, accetta la visione della realtà proposta dalla politica e dai media, respingendo ogni possibile teoria alternativa

Lo scrivente ritiene che su ogni complotto – anche il più incredibile – si dovrebbe svolgere una discussione pacata e costruttiva, basata su argomentazioni razionali, e senza trascendere nelle offese reciproche oggi così diffuse sui social.

Sempre affidandosi al nume tutelare del Dubbio.

11 settembre, chiarezza, complotti, complottisti, luna, scie chimiche

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