3 splendide scene di film sull’esaltazione del sacrificio

Eroe è parola oggi abusata: si diventa eroe per gesti insignificanti oppure, come recitava un vecchio film, si è “eroi per caso“, avendo compiuto azioni banali che i media rivestono di inesistente eroismo.

Eroe: persona che per eccezionali virtù di coraggio o abnegazione s’impone all’ammirazione di tutti. Così recita il vocabolario.

Cerchiamo allora qualche esempio di vero eroe, da Giacomo Matteotti che denunciò il fascismo e per questo fu rapito e ucciso, fino agli straordinari giudici Falcone e Borsellino, decisamente scomodi al vero potere, e per questo fatti saltare in aria.

Eroe è colui che compie un gesto coraggioso senza necessariamente cercare una ricompensa. E per trovare un luminosa idea di ciò, propongo qui la scena finale (spoiler ovviamente 😉 del film “Il cavaliere oscuro” (2008) di Christopher Nolan, tutta giocata sulla contrapposizione fra i concetti di “meritare” (deserve) e “avere bisogno” (need). Il protagonista Batman ha di fatto salvato Gotham City dalla minaccia di Joker. Ciononostante, in ossequio a un bene superiore, deve addirittura abdicare al suo ruolo di eroe e prendersi colpe che non ha, al fine di salvare la coesione sociale della città tanto amata. Batman diventa così un cattivo perché è quello di cui ha bisogno in quel momento Gotham. L’amore per la città si sublima così nella rinuncia alla propria identità più profonda.

La rinuncia più difficile di tutte è naturalmente quella alla propria vita, e qui l’eroismo diviene epica, leggenda, mito. Siamo nel 480 a.C. e gli Spartani guidati dal loro re Leonida decidono di bloccare l’avanzata dell’esercito persiano di Serse al passo delle Termopili. Le forze in campo sono impari, gli Spartani combattono la battaglia sapendo in partenza che sarebbero tutti morti. Ma cos’è in fondo la morte?

Il discorso finale di Delio, unico superstite al massacro, fa venire i brividi a chi lo ascolta. Il film è 300 (2007) e la frase che citiamo è la seguente:  “Il prode Leonida e i suoi 300 soldati, così lontani da casa, hanno dato la vita non solo per Sparta, ma per tutta la Grecia, e per la speranza difesa da questa nazione.” La morte degli Spartani diviene così sacrificio non tanto per fiaccare i Persiani, ma per la difesa di una cultura, quella nostra occidentale, che proprio in Grecia ha visto le sue origini. Leonida combatte per qualcosa di universale che trascende la piccola città stato di Sparta. Il sacrificio è a favore delle generazioni future, il prezzo da pagare è la morte.

In quanto ad eroismo mi piace ricordare in coda il Severus Piton di Harry Potter, una storia lunga e dolorosa di amore e sacrificio, che fa di Severus uno dei personaggi più altruisti nella storia della letteratura e del cinema. Gli amanti della saga sanno già perfettamente di cosa sto parlando…

E tu lettore che dici? Pensi di essere pronto a ripetere simili gesta di virtù? A cosa sei disposto a rinunciare per un nobile fine?

P.S. scrivetemi nei commenti altre possibili scene di film su questo tema, sarò felice di ampliare l’articolo 😉

300, batman, eroe, leonida, sacrificio

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